martedì 17 novembre 2015

Libro della settimana: Di qui non si passa, Topipittori

A volte per spiegare a un bambino l'ingiustizia, l'obbedienza cieca, la guerra, il bullismo, si ha la necessità di avere un supporto che nello stesso tempo diverta e faccia riflettere.
Non è un caso che l'editore Topipittori indichi come età per questo libro dai 6 anni, anche se la grafica potrebbe suggerire una età più bassa. Perché dai 6 anni i bambini cominciano ad avere coscienza della giustizia e dell'ingiustizia, iniziano a prendere le parti di compagni indifesi o dei fratelli e sorelle che hanno combinato qualche marachella. Si pongono domande e pretendono risposte.
Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho, rispettivamente autrice e illustratore di questo stupendo libro, conoscono molto bene i bambini: pubblicano libri per la loro casa editrice portoghese Planeta Tangerina, vincono premi internazionali, hanno ancora quell'orecchio acerbo così importante per chi si occupa di infanzia.

"Di qui non si passa!" Il libro inizia dalla copertina: troviamo un generale pieno di medaglie in groppa a uno stupendo cavallo bigio che si rivolge proprio a noi, noi che lo guardiamo stupefatti. Ma come? Noi vogliamo passare eccome! Quindi il primo atto di disobbedienza lo facciamo addirittura aprendo il libro, e con una bella risata! La risata è data innanzitutto da queste illustrazioni a pennarello. Assolutamente singolari le illustrazioni a pennarello: essendo immediate, favoriscono un approccio al libro molto libero da parte dei bambini.
Aprendo il libro scopriamo tutti i personaggi che affolleranno questa storia: persone normali come le potremmo incontrare tutti i giorni per strada, bambini, adulti, animali, gente che balla, che va in bici, ladri che scappano, una famiglia in attesa di avere un secondo figlio, e ancora troviamo un chitarrista, un extraterrestre che si chiama Marcellino, una mamma e i suoi cinque figli (che si chiamano 1 2 3 4 5) e via andare. Solo per gli sguardi, a volerli osservare per bene, ci si potrebbe stare una ventina di minuti...
Nel frontespizio il generale urla alla guardia di non fare passare nessuno: da questo preciso istante nessuno, tranne il generale stesso, potrà varcare la pagina di destra.
E la guardia, compassata e abituata a obbedire, si pone ferma al limitare del mezzo della doppia pagina.
Ci hanno abituato già altri illustratori a pensare a questa linea di demarcazione del centro della doppia pagina come a un passaggio verso un altrove (pensiamo a un altro albo stupendo in cui nella piega della doppia pagina cadevano tutti i personaggi del libro, risucchiati e apparentemente mangiati: Ehi, questo libro ha appena mangiato il mio cane! di Richard Byrne, Gallucci editore) o come una porta, o ancora a un confine invalicabile.


Arriva un cane curioso, poi un signore che deve passare, non si sa per andare dove, ma non importa, deve semplicemente passare. Nessuno può passare, naturalmente. Non c'è un motivo, semplicemente non si può, ordine del generale!
La pagina di sinistra si affolla, siamo tutti lì un po' stretti, i ballerini ballano, i bambini giocano, i giocatori di basket giocano, il chitarrista suona. C'è chi protesta, chi si lamenta.
Il cane, il primo vero disobbediente, fa una pipì che passa anche nella pagina di destra, lo sguardo che ci lancia preoccupato è tutto da ridere.
Infine, una palla rotola a destra: tutti si fermano, nessuno più parla. Cosa succede ora? Cosa farà la guardia? Darà il permesso ai bambini di andare a riprendere la palla?


Ed è qui che la storia prende una piega meravigliosa, in cui davvero possiamo tirare un sospiro di sollievo: perché la guardia decide di disobbedire, decide che la richiesta del generale è assurda, non ha motivo di esistere, è inconsistente.
Ed è in questo momento che un adulto può spiegare a un bambino che ci si può ribellare ai diritti negati, che ci si può ribellare a un atto di bullismo.
Naturalmente il generale non è per nulla felice di questo passaggio felice e disordinato nella sua pagina bianca e pulita, ordinata. Ma è da solo, sono scappate anche tutte le guardie.

Il passaggio non è senza conseguenze: tutti i protagonisti, nei risguardi finali sono cambiati, hanno qualcosa di diverso e addirittura un piccolo bimbo è nato.

Questo è un libro assolutamente stupendo e necessario. Da avere e da regalare.

Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho, Di qui non si passa!, Topipittori 2015 (traduzione dal portoghese dell'editore)


(Naturalmente lo trovate nelle nostre librerie!!!)

Vi regaliamo il video che Planeta Tangerina ha realizzato per questo libro:



A questo link una intervista a Isabel Minhós Martins realizzata per il blog dei Topipittori
http://topipittori.blogspot.it/2015/11/di-qui-non-si-passa.html 

(le immagini per questo articolo arrivano dal sito e dal blog dei Topipittori, che ringraziamo)

Nessun commento:

Posta un commento